Quest'anno è il primo dopo 8 edizioni consecutive che non vado al Consumer Electronics Show e mi trovo quindi a dover leggere siti vari che ne riportano le notizie.
Questa conferenza stampa Cisco secondo me rischia di essere importante per lo sviluppo di prodotti realmente utili.
Se Cisco-Linksys si mette d'impegno mi sa che ci riesce anche nell'area difficilissima della connected home. Sperem.
giovedì 8 gennaio 2009
Cisco e la consumer electronics
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Paolo Pastorino
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martedì 9 settembre 2008
Un paio di segnalazioni
Ecco un paio di blog di una coppia di amici americani (Sandy e Dave) che hanno già un bel sito su home networking e dintorni.
Problemi comuni risolti in maniera semplice.
Basta poco, che ce vò ?
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Paolo Pastorino
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mercoledì 9 luglio 2008
Via libera ai cablaggi in fibra in edificio
Con colpevole ritardo riporto il riferimento di legge in cui si autorizza un operatore di comunicazioni a posare cavi in fibra in cavidotti già esistenti negli edifici senza aspettare l'autorizzazione del condominio.
Sono considerate opere di urbanizzazione, quindi basta comunicare l'avvio dei lavori e si parte.
Qualche condominio potrà creare qualche problema, qualche operatore cercherà di arrivare per primo e di "intasare" coi suoi cavi in fibra i cavidotti per evitare che altri lo facciano per primi, si apriranno dei contenzioni sull'accesso a quel tratto di cavi, ma almeno è un altro primo passo in una (decisamente non "la") direzione giusta.
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Paolo Pastorino
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lunedì 7 luglio 2008
Reeplay !
Non posso esimermi dal dare quel minimo di visibilità che questo blog offre a Reeplay.it
Idea tanto semplice concettualmente quando non facile da implementare bene e in maniera efficace e potenzialmente redditizia.
Ci sono video sparsi in giro sulla rete che vuoi condividere con i tuoi amici e fruire da tutti i terminali che hai (PC, terminali mobili, player multimediali, console, STB, ecc), ma come fare con la creazione di playlist e la transcodifica ? Reeplay risolve.
Come dice anche Stefano, se sono rose fioriranno, speriamo !
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Paolo Pastorino
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giovedì 29 maggio 2008
Verde, verde, verde
Chiaramente, essere "verdi", risparmiare energia, contribuire alla dimunzione dell'effetto serra è un passaggio obbligato per aziende e operatori di TLC.
Ma ogni volta che si prova a mettere le mani sul problema di aprono dei vasi di Pandora ad effetto Matrioska (o viceversa).
In HGI si sta avviando con grande impegno l'attività di risparmio energetico degli home gateway.
Ma quale deve essere la "user experience" nei casi in cui il router/home gateway va in stati a basso consumo ?
Come si devono scatenare le serie di riattivazioni di servizi, moduli SW, interfacce per garantire che non si debba ogni volta fare un reboot completo ?
Quale è il costo aggiuntivo sostenibile per poter garantire che questi meccanismi funzionino veramente ?
E chi controlla davvero che alla fine i consumi dichiarati siano quelli reali (gli esempi dei dati di targa delle auto che non corrispondono a quelli reali insegnano) ?
Come al solito più domande che risposte.
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giovedì 8 maggio 2008
Piano piano gli operatori
Oltre ad autocitarmi ecco che gli operatori che offrono pesantemente servizi a larga banda all'utenza residenziale iniziano a muoversi per poter supportare in maniera efficiente i problemi che i clienti hanno nel creare e gestire una vera rete domestica.
Nel caso USA partono prima i CableOps per avere un vantaggio rispetto agli operatori DSL/fibra.
Da noi sarebbe una grande opportunità per differenziarsi non solo con le "patacche" o gli spot accattivanti, ma purtroppo sembra che partire per primi sia considerato un vantaggio, ma come secondi si minimizzano i rischi, che nessuno vuol correre in questi periodi incerti.
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mercoledì 9 aprile 2008
Chi risolve i problemi in casa ?
In questo articolo degli amici Sandy Teger e Dave Waks di Broadband Home Central viene descritto in tutta chiarezza come la rete domestica sia potenzialmente ingestibile anche da esperti nel momento in cui si cerchi di renderla una vera rete e non solo un collegamento fra un PC e la larga banda.
Switch che hanno alcune porte che si guastano, router che vanno in crash, cavi malandati, adattatori per powerline che funzionano "a caso", latenza e jitter inadatti per il VoIP, sono solo alcuni dei problemi di rete che possono capitare. Senza chiaramente menzionare i possibili problemi SW o di configurazione sui terminali.
Nel caso di Dave e Sandy le cose si sono risolte grazie alle loro conoscenze tecniche e professionali, ma un "utente quadratico medio" come farebbe ?
Chi si imbarca in un troubleshooting del genere, ammesso di averne le capacita' tecniche ?
E quale e' l'operatore che, per non perdere il cliente, si offre di aiutarlo in questa attivita' ?
Verizon, proprio perche' ha una rete in fibra con tanta banda che DEVE essere usata in casa (altrimenti si perde il vantaggio), si fa anche carico della gestione della rete domestica principalmente per garantire affidabilita' dei propri servizi premium.
Serve veramente un salto di qualita' degli operatori per poter riuscire a dare valore non solo nel "tubo" e nei servizi nudi e crudi, ma per diventare "quality provider" su tutta la catena di fornitura e gestione di reti e servizi.
Chi sara' il primo a cogliere l'opportunita' ?
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martedì 25 marzo 2008
FTTH negli USA: brrr che velocita' !
Ed ecco un sondaggio dell'FTTH Council su FTTH negli USA pubblicato da TelecomTV.
Direi che il bicchiere non e' pieno di sicuro e faccio anche fatica a vederlo mezzo pieno.
"...FTTH household market penetration in the US: 2 percent, ... Percentage of US FTTH subscribers who are satisfied with their service: 84 percent (nemmeno tutti quindi, ndr), ...
Percentage of US FTTH subscribers who are experiencing real download speeds of above
5 megabits per second: 60 percent (questo fa veramente cadere le braccia..., ndr), Percentage who are experiencing speeds of above 10 Mbps: 16.4 percent, (no comment, ndr)"
E quindi ? Quale sarebbe questa grande crociata per l'innovazione da dover combattere su ogni fronte ? Quintarelli, fibristi, una rispostina ? Dove sta il problema allora ?
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lunedì 17 marzo 2008
"FTTH may have the speed, but the home is the hard part"
Neanche a farlo apposta mi tocca autocitarmi, ecco BT Openreach (la struttura tanto sognata in Italia) che ha dei problemi quando la fibra arriva alla porta di casa.
Simon Fisher, Direttore Strategico della rete in fibra di BT Openreach, dice "But all the speed and capabilities offered through the FTTH network will be meaningless if the distribution network and customer’s home connection is not constructed correctly. "
O perbacco !
E il tutto per avere un fantastico 10 Mbit/s down e 2 Mbit/s up !
E poi alimentazione dell'ONT, struttura della home network, ecc.
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domenica 16 marzo 2008
Fibra e colli di bottiglia
Mi spiace ritornare sull'argomento, ma ci tengo perche' risposte non ne ho ancora trovate.
Nel piu' recente articolo di Quintarelli si discute ancora del grande problema del fin dove portare la fibra.
Teoricamente il problema non dovrebbe nemmeno porsi: la fibra deve arrivare alla porta di casa.
Lascio ad altri discutere chi deve pagare (ma perche' cablare tutto il Regno Unito deve costare di meno ?) e quanto tempo serve per raggiungere tale nirvana, ma manca sempre l'ultimo bit: e in casa che succede ?
Di chi e' la responsabilita' di garantire la banda in ogni stanza e su ogni terminale ? Le tecnologie di rete domestica che ci esistono ora sono affidabili ? I servizi a valore aggiunto sarebbero pagati volentieri ?
Siamo davvero certi che questa grande battaglia per la modernita' infrastrutturale non si scontri poi con dei problemi pratici magari ancora piu' costosi da risolvere ?
Una bella autostrada a 6 corsie che arriva direttamente in Piazza del Campo a Siena, e poi come si gira per le stradine ?
Non varrebbe la pensa far ripartire i nostri cervelli creativi per vedere come valorizzare un VDSL2 o anche solo un ADSL2+ ? Teniamo conto che in molti casi portare la fibra al cliente fornisce un "bel" 10 Mbit/s e niente piu'. Basta ?
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giovedì 6 marzo 2008
Canone telefonico: mai piu' ?
Potrei sbagliarmi, ma mi pare che stavolta il buon Quintarelli e altri giornalisti della rete non abbiano ancora commentato la notizia che invece viene ripresa da TelecomTV.
Li' si discutono i risultati di un "lunatico" report di 187 pagine commissionato dalla Commissione Europea al Wissenschaftliches Institut für Kommunikationsdienste tedesco dal titolo "The Future of IP Interconnection".
Il cuore del commento di TelecomTV sembra decisamente ragionevole nel dire che non pagare il canone per poi dover pagare le telefonate che si ricevono e' come pagare il francobollo sulla posta che ci arriva solo perche' cosi' si riesce a dare maggiore qualita'.
Il documento (che ammetto comunque di non avere letto da cima a fondo) e' pieno di ragionevoli considerazioni e ricco di informazioni ben ponderate, ma lasciano un po' perplessi le considerazioni finali e le raccomandazioni che si fanno.
Mettere network neutrality sparso per il documento fa sicuramente cadere l'occhio su alcune parti e fa sentire il lettore parte di questa grande battaglia per la modernita', ma il grosso punto debole del documento sta nel fatto che si ritiene che la voce fra poco tempo sara' tutta e solo VoIP.
Perche' ci si incaponisce su questo punto ? Non e' ancora passato il concetto che la caduta delle rendite sulle linee fisse sono dovute 1) al passaggio della voce sul mobile e 2) al fatto che su fisso i servizi "premium" (IPTV e non mi viene niente altro) sono ancora quanto di piu' sconfortante e tecnicamente "instabile" ci possa essere ?
Non sarebbe piuttosto meglio provare finalmente a dare (per legge o per mercato) solo linee xDSL "nude" e su queste fare un bel lavoro di QoS e gestione del traffico per abilitare profili per appassionati di video, giochi, musica, lavoro cooperativo, ecc ?
E la voce viaggi pure per l'etere !
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giovedì 28 febbraio 2008
Home Gateway Initiative: cos'e'
Un filmato (in inglese) con qualche dettaglio in piu' sulla Home Gateway Initiative e il suo ruolo di definizione di requisiti e funzionalita' per gli home gateway a support dei servizi triple play.
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Paolo Pastorino
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Cos'e' un Home Gateway
Eccellente report con un sacco di informazioni tecniche e strategiche preparato da Light Reading (in inglese). Who Makes What: Telco Home Gateways
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mercoledì 27 febbraio 2008
La fibra bussa, la casa non apre
Finalmente sembra che i cavalieri della fibra inizino a prendere coscienza di un grosso problema che nasce nel momento in cui la fibra diventi il mezzo principale di trasporto della banda larga fino alla porta di casa.
Anche da noi gli autorevoli sostenitori della fibra come unica infrastruttura possibile hanno un ottimo supporto, soprattutto perche' l'accesso aperto alla rete (magari in bitstream) renderebbe in linea di principio piu' facile (ma non immediata) una vera competizione basata sulla qualita' dei servizi e non solo sul numero di bit, di qualunque gusto siano, che arrivano al cliente. Mancava,pero', un bit a questa discussione, che non mi risulta sia stato aggiunto nelle discussioni di Quintarelli, ed e' stato finalmente esplicitamente menzionato durante la conferenza del FTTH Council in corso in questi giorni a Parigi.
La casa: cosa succede a questi tantissimi milioni di bit che bussano alla porta di casa arrivando dalla fibra e che poi vorrebbero tornarci in upstream ? Semplice: vengono maltrattati, scartati e sprecati dalle reti che in casa si possono trovare con le attuali tecnologie a disposizione degliutenti residenziali. Ogni rete wireless basata su Wi-Fi, sia essa 802.11 a, b, g o n e' un collo di bottiglia per un accesso di media capacita' su fibra. Ethernet a 100 Mbit/s puo' essere sicuramente una valida soluzione, ma il cablaggio in una casa (soprattutto italiana) con un cavo Cat5 o superiore e sicuramente una cosa difficile se non impossibile.
Negli USA le alternative utilizzate da operatori quali Verizon (con la loro rete FiOs) si basano sul fatto che le case usa sono cablate in coassiale in ogni stanza e quindi MoCa trova una facile applicazione.
E da noi cosa succederebbe ?Assolutamente nulla. Architetti che non hanno soluzioni pronte per bonificare gli appartamenti, costruttori di case che non riescono a dare valore ad un appartamento pre-cablato e clienti di operatori a larga banda che quando si fanno convincere a prendere dei pacchetti "triple-play" devono poi rinunciarci per i problemi di impiantistica.
Alternative possibili e poco invasive offerte da alcuni operatori sono le powerlines o le fibre plastiche. Soprattutto per le prime nutro una certa avversione, ma affrontero' il problema piu' avanti, mentre per la seconda opzione bisogna comunque superare qualche problema impiantistico.
Quindi quali sono i pericoli che possiamo correre se i "fibristi" riescono a convincere questi operatori brutti e cattivi che non vogliono buttare questo pugno di migliaia di milioni di euro per dare 100 Mbit/s ad ogni casa ? Molto probabilmente che poi pochi saprebbero cosa farne (siamo sicuri che il video da satellite non sarebbe la tecnologia sempre migliore per avere decine di canali TV magari in HD ?), e nel caso in cui si trovasse una valida applicazione si correrebbe il rischio di vedere questi bit sprecate da reti LAN assolutamente inadeguate.
Quindi forse facciamo un passo per volta. Cerchiamo di essere sicuri che il digital divide e' veramente superato. 20-30 Mbit/s (reali) downstream e un paio almeno upstream devono raggiungere il 99.9% delle case. Poi iniziamo a vedere cosa succede, aiutiamo i produttori di contenuti a sfruttare l'opportunita', alle comunita' di utenti a creare "ecosistemi" di reti e informazioni facilmente accessibili, aumentiamo la sensibilita' di architetti e costruttori perche' diano valore agli impianti audio/video/dati nelle case nuove e sicuramente faremmo un grosso passo nella direzione giusta.
A meno che chiedere "piu' fibra per tutti" sia un modo per ottenere almeno che qualcosa inizi a muoversi nella giusta direzione per superare il digital divide e l'accesso alla rete.
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Paolo Pastorino
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giovedì 21 febbraio 2008
Le cose si complicano o si semplificano ?
Per chi aspetta che ci siano delle mosse forti da parte dei costruttori e dagli operatori per semplificare i meccanismi di connettività e fruibilità dei servizi su larga banda, la joint venture fra Orange, Thomson e Sagem può essere un primo passo nella giusta direzione.
Tuttavia bisognerà vedere alla prova dei fatti la cosa. Sicuramente partendo da una base di home gateway impiegati e set top box installati che i 3 partner possono vantare c'è il rischio (o l'opportunità) che se la cosa funziona, si possa assistere alla nascita di uno standard de-facto.
Gli analisti quali Ray Le Maistre sono sicuramente molto attivi, anche se nutrono qualche piccola perplessità.
Siamo tutti in attesa, speriamo quindi che qualcosa si risolva a breve, altrimenti bitstream, fibra, home gateway ecc, si scontreranno con gli interessi di cortile dei produttori a vendere un pezzo in più del concorrente, ma senza creare finalmente un ecosistema funzionante.
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Paolo Pastorino
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